Tra le diverse difficoltà del periodo che stiamo vivendo, sicuramente l’ansia da Covid-19 dovuta alle restrizioni pandemiche è una condizione molto diffusa tra la popolazione.

Giunge in proposito uno studio pilota condotto alla Charité Universitätsmedizin di Berlino, uno dei più grandi ospedali universitari d’Europa, che ha dimostrato numeri alla mano come anche l’ipnosi di gruppo può essere utile a ridurre la percezione dello stress.

I risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero dell’International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis da Silvia Fisch e colleghi.

Al termine del trattamento, durato cinque settimane, nei partecipanti sono state riscontrate significative riduzioni (rispetto alla condizione iniziale) dei livelli di stress percepito, ansia e depressione, oltre a un miglioramento generale della qualità della vita.

In sintesi:

  • da 75,5 medio (prima del trattamento) a 33,9 (dopo il trattamento) alla Visual Analog Scale (VAS), che misura l’intensità della percezione di stress negli ultimi 7 giorni e si correla alla Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS);
  • da 20,8 a 13,8 alla Cohen’s Perceived Stress Scale (CPSS), uno strumento di rilevazione del senso di “vivere una vita stressata”, che correla con le Life Events scales;
  • da 16,3 a 8 alla Allgemeine Depressionsskala Kurzform (ADS-K), versione breve in lingua tedesca della General Depression Scale.

Inoltre i ricercatori hanno condotto dei focus group post-trattamento in cui i partecipanti hanno espresso valutazioni qualitative molto positive in merito all’esperienza fatta, confermando la bontà dell’iniziativa.

Tra le “strategie terapeutiche” mostratesi particolarmente utili nel contesto del loro studio, i ricercatori indicano:

  • una preliminare “psicoeducazione” alla gestione dello stress;
  • tecniche di induzione orientate a focalizzare l’attenzione e aiutare il paziente a entrare in uno stato adeguato di trance;
  • suggestioni di approfondimento del rilassamento e della “calma mentale”;
  • tecniche ipnotiche distanzianti che consentano la “dissociazione” della persona dagli elementi stressanti;
  • l’attivazione delle risorse interne per sperimentare nel contesto ipnotico le proprie abilità di fronteggiamento;
  • l’utilizzo delle cosiddette “ancore” corporee;
  • la formazione esperienziale in stato di trance sui modi di controllare l’ansia;
  • l’uso di opportune metafore;
  • la registrazione audio delle sedute per favorire a casa l’autoipnosi;
  • la struttura organizzativa, cioè: gruppi tra le 5 e le 15 persone, nonché sessioni settimanali per un totale tra i quattro e i sei incontri.

“Fa piacere notare – commenta Marco Mozzoni del Centro di Ipnosi Clinica Roma – quanto eravamo avanti già nel 2016, quando settimanalmente tenevamo incontri esperienziali di gruppo (vedi l’iniziativa Ipnosi per tutti – NdR) per dare la possibilità ai partecipanti di sperimentare direttamente le potenzialità dell’ipnosi clinica, unitamente alla conoscenza delle sue basi neuroscientifiche”.

Lo studio:

Silvia Fisch, Sylvia Binting, Stephanie Roll, Margit Cree, Benno Brinkhaus & Michael Teut (2020) Group Hypnosis for Stress Reduction – A Feasibility Study, International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis, DOI: 10.1080/00207144.2020.1781537

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