USA – Gli americani sono sempre un passo avanti, specialmente per ciò che riguarda l’innovazione clinica e la relativa comunicazione agli “utenti”… Questa volta, però, sembrano esserci arrivati con un po’ di ritardo: qualche anno, per la precisione.

Dà soddisfazione (e muove una punta d’orgoglio, se ci è consentito) trovare sulle pagine dell’ultimo numero di “Monitor on Psychology”, rivista della American Psychological Association (APA), tanto di quanto abbiamo nel tempo messo a disposizione del “pubblico” italiano per superare i pregiudizi, dando modo di approfondire le basi neuroscientifiche dell’ipnosi e le ragioni della sua efficacia clinica su molte condizioni di umana sofferenza [Vedi Nota in calce].

“L’ipnosi è antica quanto la stessa psicoterapia, ma oggi, avendo accumulato sempre più evidenze in merito alle sue basi scientifiche, meriterebbe di essere presentata in veste rinnovata e a una più ampia audience”, scrive infatti sul Monitor David Godot, presidente della Divisione 30 di APA, la Society of Psychological Hypnosis.

“È ormai appurato che l’ipnosi clinica vanta benefici nel contesto della psicoterapia (e non solo), migliorando condizioni come l’ansia, la depressione, i disturbi psicosomatici, la gestione del dolore e molto altro: negli ultimi anni abbiamo fatto grandi passi avanti nella comprensione dei suoi principi di funzionamento e dei suoi risultati nella ricerca e nella pratica clinica”, prosegue.

L’articolo passa in rassegna gli studi più significativi recentemente pubblicati su riviste scientifiche di rispetto, quali l’American Journal of Psychiatry, Neuropsychologia, Neuroscience & Biobehavioral Reviews, Scientific Reports di Nature, solo per fare qualche nome.

La ricerca condotta utilizzando l’ipnosi ci sta aiutando inoltre a capire qualcosa di più sul funzionamento del cervello umano, sui suoi “meccanismi neurocognitivi”, sulle sue infinite potenzialità.

In proposito APA ha realizzato un interessante podcast sull’argomento, nella serie Speaking of Psychology: “Hypnosis in therapy: pain management for the body and mind”, con David Patterson, PhD, docente alla University of Washington School of Medicine, che rilanciamo qui sotto (in lingua originale):

Nota:

Dieci anni fa Marco Mozzoni avviava “Ipnosi per tutti a Roma”, ciclo di incontri settimanali a tema su ipnosi e autoipnosi, con introduzione neuroscientifica dei principi di funzionamento (prima parte della serata), seguita da esperienze pratiche di gruppo (seconda parte), iniziativa che ha riscosso un crescente successo.

Qui le registrazioni audio degli incontri (prima parte delle serate):

https://ipnosiclinicaroma.it/risorse/registrazioni-audio/2/

Nel 2016 abbiamo poi condotto la prima “Indagine sull’ipnosi in Italia”, integrata da una inchiesta degli studenti del Laboratorio di Comunicazione giornalistica della Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano Bicocca, i cui risultati sono stati ripresi ampiamente dalla stampa italiana (Focus, Panorama, Il Giornale ecc.).

Di seguito la registrazione audio della presentazione di Marco Mozzoni dell’indagine al Congresso di Verona della Società Italiana di Ipnosi (ottobre 2016):

Da queste pagine e per altri canali giornalistici (interviste RAI, periodici e quotidiani) abbiamo sempre informato in merito agli avanzamenti della ricerca e delle applicazioni mediche e psicologiche in Italia e all’estero. Non ultima la rivista critica di neuroscienze Brainfactor, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per il tema.

Abbiamo altresì stimolato in ogni occasione i colleghi a “svecchiare” la pratica e “dare una mano” nel comunicarne correttamente i suoi vantaggi, per lasciarci finalmente alle spalle i pregiudizi (che ancora purtroppo sopravvivono) e mettere in guardia da sedicenti “ipnotisti” clinicamente non abilitati, che possono fare gran danno.

Il libro di Marco Mozzoni “Ipnosi in pillole” (2018) raccoglie tutte queste esperienze, per aiutare le persone interessate non solo a “farsi un’idea”, ma letteralmente dare loro “la possibilità di imparare velocemente a usare l’ipnosi e l’autoipnosi comprendendo con esempi pratici le basi scientifiche della loro efficacia”.

Reference:

Kirsten Weir, “Uncovering the new science of clinical hypnosis. With decades of data and new research supporting its effectiveness, practitioners are embracing hypnosis to treat certain conditions”, Monitor on Psychology, April / May 2024, page 47