È il tema del momento. La grande stampa ha puntato i riflettori sull’ipnosi e lo sta facendo – finalmente – in modo curioso e intelligente, cercando di capire le dinamiche di funzionamento di un metodo che convince per la sua efficacia in diversi contesti di cura e di miglioramento personale.
Su Vogue Francesca Wallace spiega come l’ipnosi può essere utile in ambito professionale, per riprendere confidenza in noi stessi e ritrovare la spinta motivazionale, grazie alla liberazione del nostro “potenziale”, con riduzione dell’ansia, aumento della performance lavorativa e, di conseguenza, auspicabili avanzamenti di carriera.
Sul Time Markham Heid mette in luce gli aspetti scientifici dell’ipnosi, citando gli studi più recenti di David Spiegel dell’Università di Stanford e di Len Milling dell’Università di Hartford, che dimostrano la sua efficacia in ambito sanitario, medico e psicologico, come terapia d’elezione o in affiancamento ad altri trattamenti.
In Italia, questa volta al passo con le tendenze mondiali, Paola Molteni ha pubblicato su Vero un’intervista a Marco Mozzoni in occasione dell’uscita del libro “Ipnosi in pillole” (Armando Editore, 2018), sottolineando in particolare i vantaggi di praticare quotidianamente l’autoipnosi, una volta imparato il metodo con un clinico abilitato.